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REVISIONE ARTICOLO 2.0
GLEN LARSON
GALACTICA
CHUCK WAGNER
ARRIVA
AUTOMAN!
di The Dreaming Man (Redazione)
CURSORE, UNA IDEA DI PERSONAGGIO DAVVERO SINGOLARE
L'idea era quella di presentare un personaggio che fosse immediatamente riconducibile a una creazione di tipo informatico. Doveva quindi avere un aspetto legato all’elettricità, fonte indispensabile per ogni computer, ed evidenziarsi sulla scena come entità digitale. David Garber elaborò delle idee e fece anche delle prove che poi sottopose al produttore e a Kushner. Pensò infatti di realizzare un costume riflettente sulla stessa base del tessuto usato per il film di Superman.
La stoffa, formata da centinaia di piccole sferette, avrebbe riflesso la luce di un proiettore dedicato ad irradiare il solo attore facendolo così risaltare sulla scena con un fantastico alone luminoso. Sul costume avrebbero trovato poi posto delle sezioni trasversali, anch’esse riflettenti, ma trattate diversamente affinché potessero emanare un livello differente di intensità luminosa. La luce emanata dalle sezioni più chiare e da quelle più scure, avrebbe fornito ai tecnici della post-produzione delle indicazioni esatte su dove applicare gli effetti riuscendo così a “bucare” agevolmente le diverse parti del costume. La superficie non intarsiata sarebbe così diventata solo in parte lucente mentre le sezioni trasversali avrebbero avuto, al loro interno, quell’effetto brillantato su sfondo nero che hanno reso iconico il personaggio di Automan. L’idea piacque e Garber fu assunto per la serie.
Il costume finale indossato dall’attore Chuck Wagner possedeva proprio le caratteristiche delle prime prove di Garber. Alcune zone più chiare (le trasversali) si alternavano con zone più scure (gli spazi rimasti vuoti). Quelle più chiare erano composte non più da un tessuto a sferette, ma da una superficie riflettente in grado di radiare una quantità differente di luce rispetto alle zone più scure. Questa caratteristica permise ai tecnici della post produzione di “bucare” essenzialmente le zone più chiare e di sostituirle con quei giochi di luci ormai caratteristici del costume di Automan. È probabile poi che in fase di post-produzione si sia creata una chiave di estrazione basata proprio sulla luminosità agendo così come se si trattasse di un colore (come il verde o il blu) eliminando in questo modo solo quelle zone che presentavano un determinato livello di luminosità per sostituirle con lo sfondo animato.
LA TUTA DI AUTOMAN IN TUTTO IL SUO SPLENDORE
Garber realizzò anche dei proiettori portatili che erano di fondamentale importanza per l’effetto della tuta. In questo modo diede alla produzione la possibilità di lavorare senza alcun problema lontano dagli studi di registrazione.
La stessa tecnica fu applicata anche ai mezzi creati dal Cursore dove linee di materiale riflettente contornavano le loro forme evidenziandone la struttura come se si fosse trattato di progetti in 3 dimensioni disegnati da un elaboratore elettronico.
LE CREAZIONI DI CURSORE PER AUTOMAN
Il collaboratore fidatissimo di Automan è un puntatore tridimensionale chiamato Cursore, un'entità virtuale che accorre in aiuto di Automan e di Walter. Gli effetti di Cursore furono animati da Bill Kroyer, grande artista Disney anch'esso nella partita di Tron.
Il Cursore sfoggia uno scintillio parecchio caratteristico, realizzato con l’animazione tradizionale.
Le forme disegnate dal Cursore che precedono la costruzione dei mezzi e degli accessori di Automan, furono anch’esse disegnate e animate alla vecchia maniera. Le linee, presentate con un persistente effetto luminoso, cedevano il passo alla comparsa dell'oggetto creato grazie alla tecnica del fermo-macchina. La tecnica consisteva nel registrare dapprima una location vuota; successivamente si fermava la registrazione e si posizionava l'auto, l'elicottero o qualsiasi altro oggetto che servisse ad Automan; dopo si riprendeva nuovamente con la registrazione.
In post produzione si lavorava poi sui frame precedenti all’avvenuto fermo-macchina in modo da far sembrare che Cursore creasse dal nulla l'oggetto, sovrapponendo, durante il passaggio da una situazione all’altra varie linee e “stelline” luminose.
LE ANIMAZIONI DI BILL KROYER
La stessa cosa si ripeteva anche per vestire Automan e coprire così la sua natura di ologramma. In una sequenza dell’episodio 2, intitolato “Un computer a Las Vegas”, Cursore veste Automan da provetto Anthony "Tony" Manero. Le linee disegnate seguono la forma del personaggio lasciando il posto all' abbigliamento che appare in dissolvenza proprio sotto le stesse linee tracciate da Cursore. Le linee disegnate seguono la forma del personaggio lasciando il posto all' abbigliamento che appare in dissolvenza proprio sotto le stesse linee tracciate da Cursore.
IN QUESTA SEQUENZA VIENE USATA LA TECNICA ANIMATA UNITA ALLA SOVRAPOSIZIONE DELLE IMMAGINI
Nel racconto, Automan viene alimentato grazie all’elettricità della città. I suoi poteri sono quindi limitati da questa condizione. Se l’energia elettrica non è sufficiente, il personaggio ne soffre e sparisce improvvisamente come gli stessi oggetti creati da Cursore. La sparizione viene resa con la dissolvenza frapposta tra due momenti diversi ottenuti sempre con la tecnica del fermo-macchina. Un altro effetto utilizzato è quello dei fasci elettrici generati dalle mani di Automan che furono realizzati tramite l'animazione classica.
Invece, i passaggi di Walter all'interno e all’esterno del corpo di Automan avvenivano sovrapponendo, con l’uso di mascherini, una parte della ripresa di Automan sopra a quella di Walter, completando l’effetto della transizione con delle scariche elettriche realizzate sempre con la tecnica dell'animazione tradizionale.
Infine le curve ad angolo retto dell’Autocar venivano realizzate sempre con la tecnica del fermo macchina.
<<Cursore?!…>>
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